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AI e Smart Working: le opportunità per il lavoro da remoto con l'intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale può aumentare l’efficienza delle opportunità di lavoro da remoto, aprendo nuovi scenari di business per le imprese




La pandemia ha portato le aziende ad adattarsi a un nuovo modo di lavorare. Lo smart working è diventato infatti per mesi la normalità e tuttora continua a essere utilizzato da moltissime realtà italiane, portando innovazioni nel mondo del lavoro grazie all'utilizzo di tecnologie all'avanguardia. Come sostiene Alessio Botta, partner McKinsey: “L’Italia potrebbe sfruttare l’intelligenza artificiale per alimentare una crescita del PIL dell’1% annuo. È una opportunità unica. Imperdibile.”

Le opportunità dell’intelligenza artificiale per il lavoro da remoto
L’isolamento resosi necessario per arginare il coronavirus ha messo in luce un fatto importante: lavorare da casa non è soltanto una situazione legata alle necessità, ma può diventare la normalità. I dipendenti stanno infatti imparando a lavorare a distanza servendosi di diversi strumenti, come Skype e Google Meet, rendendo così possibile l'introduzione di risorse, nel proprio staff, anche lontane fisicamente dalla sede dell’azienda. Secondo una stima, la forza lavoro che potrebbe lavorare da casa per la fine del 2021 potrebbe arrivare al 25%.

Stando allo studio della Boston Consulting Group “What 12.000 Employees Have To Say About the Future of Remote Work” condotto su 12 mila dipendenti in tre Paesi (Usa, Germania e India), in questo contesto di lavoro da remoto la produttività non è venuta meno.

I fattori che incidono maggiormente sulla produttività risultano essere:
● la rete di relazioni sociali
● la salute mentale
● la salute fisica
● gli strumenti di lavoro

Quando tali fattori vengono mantenuti o incrementati, la maggior parte degli intervistati dichiara di raggiungere ottimi risultati in termini di produttività. E in questo contesto, l’intelligenza artificiale può venire in aiuto per aumentare l’efficienza del lavoro da remoto, velocizzando questo processo (che i ripetuti lockdown hanno permesso di amplificare).

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale per il lavoro ibrido
L’AI ha tutto il potenziale per aumentare il benessere delle persone e migliorare la qualità del lavoro attraverso realtà immersiva, automatizzazione di processi robotici, realtà virtuale aumentata. Ma quali sono e quali potrebbero essere le sue applicazioni?

Un’applicazione potrebbe consistere nel generare ambienti virtuali 3D per dare ai lavoratori l’impressione di trovarsi all’interno di contesti di lavoro convenzionali. Potrebbe aiutare a facilitare le riunioni aziendali, a comprendere con maggiore chiarezza le attività da svolgere, nonostante la distanza fisica, rendendo più immersivo il lavoro in team.

Potrebbero essere implementate tecnologie per verificare l’identità degli individui attraverso strumenti di verifica dei documenti, controllo dell’età e tecnologia OCR.

Anche la consulenza, la formazione e l’assistenza sono attività che possono essere ampliate e potenziate grazie all’intelligenza artificiale. I meccanismi di traduzione automatica, ad esempio, che già in parte esistono, permetterebbero di entrare in contatto con clienti e fornitori di altre nazionalità, aumentando quindi le opportunità di business.

Non ultimi, esistono poi strumenti per la collaborazione a distanza che, grazie all'AI, già permettono di rendere più efficiente il lavoro, riducendo le incomprensioni nel workflow di un progetto.

Si stima che il mercato dell’intelligenza artificiale possa crescere di 190 miliardi di dollari da qui al 2025 e sarà in grado di migliorare il lavoro ibrido da casa, sviluppando un ambiente lavorativo potenziato. Grazie all’AI potremo quindi sviluppare soluzioni finora inedite per risolvere problematiche del lavoro e sfruttare appieno il potenziale tecnologico a disposizione del business.